La serva padrona
L’Accademia Musicale di Firenze propone uno dei capolavori di teatro musicale che hanno reso celebre il musicista marchigiano G. B. Pergolesi, nato a Jesi nel 1710 e morto all’età di 26 anni: “La serva padrona”, scritta nel 1733.
Con quest’opera di carattere comico Pergolesi creò un capolavoro che divenne in seguito un modello di riferimento anche per Mozart e Rossini.
All’idealizzata astrattezza dei personaggi metastasiani tipici dell’opera seria di carattere mitologico e leit motiv dell’epoca, l’intermezzo d’opera oppone personaggi reali, concreti, protagonisti di vicende assai più vicine alla vita quotidiana, contrapponendo al virtuosismo vocale dei castrati e delle prime donne la nascita di nuovi tipi vocali. Inizialmente in dialetto, poi in lingua, l’opera buffa incontrò un crescente successo, anche nella forma minore e affine degli intermezzi. Questi ultimi sono infatti brevi rappresentazioni, in genere comiche, inserite fra un atto e l’altro di uno spettacolo drammatico per occuparne l’intervallo.
Protagonisti dell’intermezzo musicale sono di solito un soprano e un basso buffo, i cui caratteri risultano modellati secondo i tratti dei personaggi della commedia dell’arte o del contemporaneo teatro comico italiano e francese del XVIII sec.
Il genere dell’intermezzo, che ha il suo capolavoro nella Serva padrona di Pergolesi, fu in auge nell’operismo italiano della prima metà del Settecento e tutti i maggiori autori del tempo ne scrissero.
L’Accademia Musicale di Firenze vanta per quest’opera il primato internazionale di avere realizzato la prima produzione video mondiale pubblicata nel 1998 con il celebre baritono Giorgio Gatti.